I metalli nelle monete

  
  
Non vi è stata autorità costituita che non abbia dedicato particolare cura alla coniazione dell’oro; è quindi più che naturale che in ogni rassegna numismatica sia sempre stato riservato un posto d’onore a queste monete che hanno primeggiato, oltre che per il valore intrinseco, anche per la perfezione artistica e per il loro grado di rarità.Il suo impiego dovrebbe risalire al mitico «cuneo», del valore di cinquanta «sicli», ricordato dalla Bibbia, ma si può dire che non vi sia periodo storico in cui non s’impongano i lucenti pezzi in questo metallo.Notissimi sono gli «aurei» romani; mentre durante l’impero bizantino, in tutto il mondo commerciale allora conosciuto, sia d’oriente che d’occidente, vi è il dominio assoluto delle monete d’oro rappresentate dal «solido».

              Eredi dei solidi bizantini, sono le notissime monete dei Comuni italiani, contraddistinte con i nomi di «genovini» per Genova, di «fiorini» per Firenze, di «zecchini» per Venezia e di «ducati» per Milano e per Roma; esse saranno talmente ben accette e ricercate negli scambi commerciali, anche lontano dalla loro sede d’emissione, che indurranno molte zecche straniere a cercare d’imitarle, oltre che nel modulo, nelle loro caratteristiche esteriori. Senza contare tutti quei favolosi multipli d’ostentazione di cui si servivano i Sovrani per meglio evidenziare i fasti delle loro Signorie.In epoca moderna, «scudi», «marenghi», «sterline» e «dollari» non sono che alcuni tra i più noti nominali aurei.
Però il metallo di conio, per definizione, è l’argento al quale è spettato quasi sempre l’onere di assolvere la parte più gravosa del complesso problema del circolante.

               La monetazione greca e d’influenza greca è basata in modo assolutamente preponderante sull’argento, e le «dramme» con tutti i loro multipli e sottomultipli ne rappresentano il nerbo. Notissimi sono i «denari», gli «antoniniani» e le «silique» di Roma, i «grossi» medioevali, i «testoni» rinascimentali, gli «scudi» e le «piastre» e le «lire» delle epoche successive. Inoltre, com’è noto, sul solo argento si è basata la riforma monetaria carolingia attuata da Carlo Magno che per oltre due secoli, con il Sacro Romano Impero, impose questo monometallismo a quasi tutta l’area dell’occidente cristiano, in contrapposizione a quella dell’impero bizantino e dell’impero musulmano, basate sull’oro.Il terzo metallo, base della monetazione, è il rame, che essendo troppo duttile, viene impiegato in varie leghe in unione a stagno e zinco dando luogo alle copiosissime serie dei cosiddetti «bronzi» che domina il campo dei divisionali. 

              Tra i pezzi più tipici, vanno menzionati, oltre le serie fuse romane e italiche, capostipiti della nostra monetazione, i «sesterzi», i «dupondi» e gli «assi» di Roma, i «follari» di Bisanzio, i «tornesi» di Napoli, i «baiocchi» dei Papi, i «soldi» ed i «centesimi» italiani, per ricordare alcune tra le più note monete enee.
   
tratto da:http://www.gigante.it/progetto/monete_metalli.html

  

ORO

Au

L'oro è l'elemento chimico di numero atomico 79. Il suo simbolo è Au (dallatino "aurum").È un metallo di transizione tenero, pesante, duttile, malleabile di colore giallo. L'oro, il rame ed il cesio sono gli unici elementi che allo stato metallico, in condizioni standard, sono colorati (nel senso di essere dotati di tinta). Inattaccabile dalla maggior parte dei composti chimici, viene attaccato in pratica solo dall'acqua regia, dallo ione cianuro e dalmercurio.Si trova allo stato nativo sotto forma di pepite, grani e pagliuzze nelle rocce e nei depositi alluvionali.Viene usato per coniare monete ed è uno standard monetario per molte nazioni
(tratto da wikipedia)

  

   

ARGENTO

Ag

L'argento è l'elemento chimico nella tavola periodica che ha simbolo Ag(dall'abbreviazione del latino Argentum) e numero atomico 47. È un metallo di transizione tenero, bianco e lucido; l'argento è il migliore conduttore di calore ed elettricità fra tutti i metalli, e si trova in natura sia puro che sotto forma di minerale. Si usa nella monetazione, in fotografia e in gioielleria, in cui è protagonista di una intera branca, l'argenteria, che riguarda coppe, cuccume, vassoi, cornici e posate da tavola.
(tratto da wikipedia)

  

   

ACMONITAL

Ac

 

ACciaio MONetario ITALiano ) E' la lega usata in Italia per la coniazione delle monete a partire dal 1937. In particolare è stato utilizzato per tutte le monete della serie impero dal valore di 20 centesimi fino alle 2 lire. La Repubblica Italiana ha utilizzato l'acmonital per le monete da 50 e 100 lire e per la parte interna delle monete da 500 lire dal 1953 fino al 2001.
L'acmonital è essenzialmente composto da acciaio, nichelio, cromo e vanadio in proporzioni variabili.
L'acmonital è normalmente magnetico e quindi viene attratto dalle calamite; questa proprietà si riduce man mano che la percentuale di nichelio nella lega si alza.
  
  

NICHELIO

Ni

Nichel ) E' un metallo bianco argenteo.
Appartiene al gruppo del ferro, ed è duro, malleabile e duttile.
Per la sua ottima resistenza all'ossidazione e stabilità chimica esposto all'aria, si usa ed è stato usato per coniare le monete di minor valore puro o in lega con altri metalli principalmente il rame
Il nichel è uno dei cinque elementi ferromagnetici. Infatti monete in nichelio puro sono attirate da calamite. Questo non è vero per le leghe formate dal Nichel ad esempio il CUPRONICHELIO non è considerabile ferromagnetico in quanto solo debolmente o addirittura in maniera del tutto impercettibile è attirato da calamite.
Ad esempio sono attirati da un magnete le monete da 20 centesimi libertà librata ma non i 20 centesimi esagono (in cupronichelio).
  
  
BRONZITAL
Ba
Il Bronzital è una particolare lega di bronzo composta da rame e alluminio 
Dal 1968 alla lega di Bronzital è stato aggiunto anche nichelio per renderla maggiormente splendente e meno soggetta ad ossidazione.
In Italia è stato utilizzato per le monete da 5 centesimi del Regno e per le 20 e 200 lire.
La percentuale dei vari componenti metallici del Bronzital è variabile, in Italia l'ultima lega utilizzata era così composta:
Rame  82%  ,  Alluminio 16%  , Nichelio 2% .
   
  

RAME

Cu

    

Le monete di rame sono spesso di rame molto puro, circa il 97%, e sono di solito legate con piccole quantità di zinco e stagno .

  

  

CUPRONICHEL

Cn

Il Cupronichel è una lega di rame in cui il nichel è il principale elemento aggiunto.
Sono caratterizzate da un'ottima resistenza alla corrosione e ad un'ottima resistenza meccanica, in particolare all'erosione.
Si noti che basta un tenore del 20% per sbiancare completamente il rame ed ottenere un colore grigio metallico; per questi motivi sono usate nella monetazione: la parte "bianca" delle monete da 1 e 2 euro sono costitute da un cupronichel 75-25.
  
  

BRONZO

Ae

Il Bronzo è una lega di rame e stagno nel quale quest'ultimo viene aggiunto fino al 8-9% ,ed acquista una grande resistenza alla corrosione .
Queste leghe sono ancora lavorabili plasticamente e si possono laminare, estrudere, forgiare, stampare e trafilare. Aumentando ulteriormente il tenore di stagno, la durezza raggiunge livelli tali da consentire solo pezzi ottenuti per fusione .
  
  

ITALMA

It

 

L'Italma (Italiano Alluminio Magnesio) è una delle leghe usate in Italia dalla Zecca per la coniazione delle monete a partire dal 1946. La lega è stata utilizzata per le monete da 1,2, 5 e 10 lire.

L'Italma è composto da alluminio (962‰), magnesio (35‰) e manganese (3‰). 

(Fonte: Wikipedia)

   

ALPACCA

L'alpacca è una lega a base di nichel, zinco e rame, con rame al 50-60%, zinco al 15-30% e nichel al 10-30%, aventi buone caratteristiche meccaniche e di resistenza alla corrosione. La presenza del nichel migliora tali caratteristiche e conferisce alla lega un aspetto molto simile a quello dell'argento e comunemente è chiamata anche argentone.

Nelle monete si tende a non usarla piú data l'elevata percentuale di nichel. Di alpacca sono comunemente fatti i riconii dozzinali delle monete di grande modulo d'argento che abbondano nelle bancarelle.

(Fonte: http://www.lamonetapedia.it)