Colonia Eritrea

    

 

1 Tallero

Maria Teresa

1780

Nominale: 1 Tallero

Materiale: Ag 835

Diametro: 40 mm

Peso: 28,07 g

Assi: alla tedesca

Busto velato di Maria Teresa d'Austria volto a destra. Intorno, M • THERESIA • D • G • R • IMP • HU • BO • REG •. Sotto il busto le iniziali (S • F •) dei responsabili della zecca di Günzburg.

Aquila bicipite dell'Impero Austro-Ungarico con stemma degli Asburgo sul petto. Lungo il bordo, ARCHID • AUST • DUX • BURG • CO • TYR • 1780 • X.1 

 

Conii di Milano e Venezia: i Talleri nel territorio Lombardo-Veneto sono stati coniati a Milano a partire dal 1790 e fino almeno agli anni `40 dell'ottocento e a Venezia a partire dal 1815 circa e fino all'annessione all'Italia nel 1866.

1) Una caratteristica tipica delle coniazioni delle zecche italiane del Lombardo-Veneto è costituita dalla croce di S.Andrea collocata al rovescio dopo la data che, a differenza di tutte le altre coniazioni, è inserita tra due punti ( • x •).

2) il fatto che manchino i due punti prima e dopo la croce di S.Andrea, non implica necessariamente che il Tallero non sia italiano. La zecca di Venezia ha probabilmente coniato Talleri in cui il punto segue, ma non precede la croce di S.Andrea (x •): si tratta di coniazioni abbastanza tarde da collocarsi tra il 1840 e il 1859 che si caratterizzano anche per il "bottone" sulla spalla dell'imperatrice al dritto che è ovale e non, come di norma nelle coniazioni Lombardo-Venete, tondo e circondato da nove perle (talvolta, piú raramente da dieci).

3) La forma del bottone al dritto è infatti l'altra caratteristica tipica delle coniazioni italiane del Lombardo-Veneto: la forma è tonda a differenza di tutte le altre coniazioni. Tuttavia, come si è detto, non mancano Talleri Lombardo-Veneti e anche in questo caso ascrivibili alla zecca di Venezia è che hanno il bottone ovale e che presentano al rovescio la croce di S.Andrea tra due punti (1840-1866) o, come si è detto, solamente seguita da un punto (1840-1859).

4) Le lettere al dritto sono per lo piú S.F.(Schöbel e Faby), in un caso le due iniziali sono invertite F.S. (nel rarissimo conio per Venezia del 1815) mentre nelle piú antiche coniazioni milanesi (1790-1802) è dato riscontrare la presenza delle lettere ST/F.S. In generale, anche se non si tratta di una regola assoluta, si può dire che le lettere S.F. sono in caratteri piú grandi per Milano e in caratteri piú piccoli per Venezia.

5) Vi sono poi varianti nel piumaggio dell'aquila bicipite che però non servono tanto a distinguere i coni delle due zecche, quanto piuttosto l'epoca di coniazione: in generale il piumaggio piú folto corrisponde alle coniazioni precedenti al 1840, quello piú scarno a quelle successive.

Riassumendo le due caratteristiche salienti dei Talleri Lombardo-Veneti sono il bottone tondo al dritto e la croce di S.Andrea inserita tra due punti al rovescio: quando ricorrano questi elementi il Tallero proviene da una delle due zecche del Lombardo-Veneto. In presenza di diverse caratteristiche non si può tuttavia escludere - anche se rimane poco probabile - che il Tallero sia italiano perché la zecca di Venezia ha coniato a partire dal 1840 Talleri con il bottone ovale e/o con la croce di S.Andrea seguita, ma non preceduta da un punto. Il bottone ovale denota comunque un conio recente cosí come quello con il piumaggio meno folto. Il bottone tondo e il piumaggio piú ricco sono invece sempre indice di coni piú antichi. Quanto alla distinzione tra le due zecche si può infine dire che le lettere piccole denotino un conio di Venezia, quelle grandi di Milano.

Conio di Roma: fu coniato a Roma con il permesso del governo austriaco per il commercio con il medio oriente in seguito ad un accordo stipulato fra il governo Italiano e quello Austriaco il 9 luglio 1935 in base al quale l'uso del conio del tallero di Maria Teresa venne ceduto all' Italia per un periodo di 25 anni.

Si differenzia dai Talleri 1870 coniati a Vienna per il maggior titolo dell'argento (835 invece di 833) e dal minor diametro (40 contro 42 mm). Inoltre il conio italiano presenta altre differenze: due penne nella parte finale esterna della coda dell'aquila invece che una come gli esemplari coniati tuttora a Vienna, configurazione delle penne nella coda 1-3-1 e legenda sfuggente. Tuttavia altre zecche hanno coniato talleri con alcune di queste caratteristiche; in particolare, non si è ancora trovato un modo per distinguere i talleri coniati a Roma da quelli coniati a Vienna nel periodo 1932-1935 per conto dell'Impero Britannico. Infatti, il 10 luglio 1935, in seguito ad un accordo Austria-Italia, viene terminato il contratto di produzione per conto dell'Impero Britannico (doveva continuare fino al 15 ottobre) e i punzoni e conii usati per coniare i talleri vengono trasferiti a Roma in seguito ad un accordo voluto da Mussolini per penalizzare il commercio inglese nel Mar Rosso.

Di questi talleri si conoscono almeno due varianti che differiscono in particolare da quanto la legenda è sfuggente.

 

Il Tallero 1780 di Maria Teresa è sicuramente una delle monete piú conosciute al mondo e anche una di quelle coniate nel maggior numero di esemplari.

Coniata inizialmente durante il regno di Maria Teresa d'Asburgo, a causa della grandissima popolarità, è stata e viene tuttora prodotta con millesimo 1780.

Il tallero veniva infatti utilizzato come moneta nel Levante ed in Africa fino alla fine della seconda guerra mondiale e oltre.

Fra le zecche che lo hanno coniato vi sono state Milano, Roma e Venezia in periodi storici differenti e in un arco temporale che va dal 1800 al 1950. Per questo motivo la scheda del Tallero 1780 viene qui presentata in una categoria a se stante.

  

 

Tallero Italiano

1918

Contorno: Tre FERT e stellette

Nominale: 1 Tallero

Materiale: Ag 835

Diametro: 40 mm

Peso: 28,07 g

Assi: alla tedesca

Busto di donna con ermellino, diadema a tre pendenti volto a destra. Lungo il bordo, nella parte superiore, REGNUM ITALICUM, appena sotto la metà, a sinistra il millesimo (1918) a destra un fregio separati dalla precedente scritta da due rosette. Sotto il busto, il nome dell'autore (MOTTI). Questo lato è pressoché identico a quello dei talleri della Repubblica Veneta.1 

Scudo crociato sovrapposto ad un'aquila sabauda ad ali spiegate con corona Reale. Intorno, AD • NEGOT • ERYTHR • COMMOD • ARG • SIGN •. In basso leggermente spostato a sinistra, il segno di zecca (R). Questo lato ricorda uno dei lati dei talleri di Maria Teresa d'Austria.

Moneta ricalcante i talleri della Repubblica Veneta e di Maria Teresa per il commercio in Eritrea. Non fu accettata dalla popolazione locale per l'assenza di rilievi che rendessero evidente il grado di usura.

La Regia Zecca nei quattro anni di guerra ha inciso in rilievo su alcune di queste monete la dicitura IV ANNO DI GUERRA. Monete oggi rarissime, presenti nella Collezione Reale.