Busto
velato di Maria Teresa d'Austria volto a destra. Intorno, M •
THERESIA • D • G • R • IMP • HU •
BO • REG •. Sotto il busto le iniziali (S • F •)
dei responsabili della zecca di Günzburg.
Aquila
bicipite dell'Impero Austro-Ungarico con stemma degli Asburgo sul petto.
Lungo il bordo, ARCHID • AUST • DUX • BURG •
CO • TYR • 1780 • X.1
Conii
di Milano e Venezia: i Talleri nel territorio Lombardo-Veneto sono stati
coniati a Milano a partire dal 1790 e fino almeno agli anni `40
dell'ottocento e a Venezia a partire dal 1815 circa e fino all'annessione
all'Italia nel 1866.
1)
Una caratteristica tipica delle coniazioni delle zecche italiane del
Lombardo-Veneto è costituita dalla croce di S.Andrea collocata al
rovescio dopo la data che, a differenza di tutte le altre coniazioni, è
inserita tra due punti ( • x •).
2)
il fatto che manchino i due punti prima e dopo la croce di S.Andrea, non
implica necessariamente che il Tallero non sia italiano. La zecca di
Venezia ha probabilmente coniato Talleri in cui il punto segue, ma non
precede la croce di S.Andrea (x •): si tratta di coniazioni
abbastanza tarde da collocarsi tra il 1840 e il 1859 che si caratterizzano
anche per il "bottone" sulla spalla dell'imperatrice al dritto
che è ovale e non, come di norma nelle coniazioni Lombardo-Venete, tondo
e circondato da nove perle (talvolta, piú raramente da dieci).
3)
La forma del bottone al dritto è infatti l'altra caratteristica tipica
delle coniazioni italiane del Lombardo-Veneto: la forma è tonda a
differenza di tutte le altre coniazioni. Tuttavia, come si è detto, non
mancano Talleri Lombardo-Veneti e anche in questo caso ascrivibili alla
zecca di Venezia è che hanno il bottone ovale e che presentano al
rovescio la croce di S.Andrea tra due punti (1840-1866) o, come si è
detto, solamente seguita da un punto (1840-1859).
4)
Le lettere al dritto sono per lo piú S.F.(Schöbel e Faby), in un caso le
due iniziali sono invertite F.S. (nel rarissimo conio per Venezia del
1815) mentre nelle piú antiche coniazioni milanesi (1790-1802) è dato
riscontrare la presenza delle lettere ST/F.S. In generale, anche se non si
tratta di una regola assoluta, si può dire che le lettere S.F. sono in
caratteri piú grandi per Milano e in caratteri piú piccoli per Venezia.
5)
Vi sono poi varianti nel piumaggio dell'aquila bicipite che però non
servono tanto a distinguere i coni delle due zecche, quanto piuttosto
l'epoca di coniazione: in generale il piumaggio piú folto corrisponde
alle coniazioni precedenti al 1840, quello piú scarno a quelle
successive.
Riassumendo
le due caratteristiche salienti dei Talleri Lombardo-Veneti sono il
bottone tondo al dritto e la croce di S.Andrea inserita tra due punti al
rovescio: quando ricorrano questi elementi il Tallero proviene da una
delle due zecche del Lombardo-Veneto. In presenza di diverse
caratteristiche non si può tuttavia escludere - anche se rimane poco
probabile - che il Tallero sia italiano perché la zecca di Venezia ha
coniato a partire dal 1840 Talleri con il bottone ovale e/o con la croce
di S.Andrea seguita, ma non preceduta da un punto. Il bottone ovale denota
comunque un conio recente cosí come quello con il piumaggio meno folto.
Il bottone tondo e il piumaggio piú ricco sono invece sempre indice di
coni piú antichi. Quanto alla distinzione tra le due zecche si può
infine dire che le lettere piccole denotino un conio di Venezia, quelle
grandi di Milano.
Conio
di Roma: fu coniato a Roma con il permesso del governo austriaco per il
commercio con il medio oriente in seguito ad un accordo stipulato fra il
governo Italiano e quello Austriaco il 9 luglio 1935 in base al quale
l'uso del conio del tallero di Maria Teresa venne ceduto all' Italia per
un periodo di 25 anni.
Si
differenzia dai Talleri 1870 coniati a Vienna per il maggior titolo
dell'argento (835 invece di 833) e dal minor diametro (40 contro 42 mm).
Inoltre il conio italiano presenta altre differenze: due penne nella parte
finale esterna della coda dell'aquila invece che una come gli esemplari
coniati tuttora a Vienna, configurazione delle penne nella coda 1-3-1 e
legenda sfuggente. Tuttavia altre zecche hanno coniato talleri con alcune
di queste caratteristiche; in particolare, non si è ancora trovato un
modo per distinguere i talleri coniati a Roma da quelli coniati a Vienna
nel periodo 1932-1935 per conto dell'Impero Britannico. Infatti, il 10
luglio 1935, in seguito ad un accordo Austria-Italia, viene terminato il
contratto di produzione per conto dell'Impero Britannico (doveva
continuare fino al 15 ottobre) e i punzoni e conii usati per coniare i
talleri vengono trasferiti a Roma in seguito ad un accordo voluto da
Mussolini per penalizzare il commercio inglese nel Mar Rosso.
Di
questi talleri si conoscono almeno due varianti che differiscono in
particolare da quanto la legenda è sfuggente.
Il
Tallero 1780 di Maria Teresa è sicuramente una delle monete piú
conosciute al mondo e anche una di quelle coniate nel maggior numero di
esemplari.
Coniata
inizialmente durante il regno di Maria Teresa d'Asburgo, a causa della
grandissima popolarità, è stata e viene tuttora prodotta con millesimo
1780.
Il
tallero veniva infatti utilizzato come moneta nel Levante ed in Africa
fino alla fine della seconda guerra mondiale e oltre.
Fra
le zecche che lo hanno coniato vi sono state Milano, Roma e Venezia in
periodi storici differenti e in un arco temporale che va dal 1800 al 1950.
Per questo motivo la scheda del Tallero 1780 viene qui presentata in una
categoria a se stante.
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