Filippo Speranza

 

 

 

 

foto tratta dall'articolo: 

"Nel regno dell'oro, dell'argento e del nickel"

di Matteo Pierrotti 

pubblicato sulla rivista "Il secolo XX" vol.5 1905


la vita

nato a S. Martino al Cimino (Roma) il 29 gennaio 1839.
Grazie all'aiuto del fratello, studiò all'Istituto San Michele di Roma, dimostrando di essere portato per il disegno e l'incisione.
nel 1861 fu ammesso alla zecca Pontificia.

All'età di soli 24 anni entrava nella zecca Pontificia di Roma, ove firmava la sua prima moneta nel 2 lire e mezzo di Pio IX coniato nel 1867.
Dotato di grande abilità di bulinista, possedeva inoltre buone doti di compositore e ottenne buoni risultati, nonostante non fosse mai sorretto dai suoi direttori.
la sua bravura gli permise di operare anche con macchinari obsoleti e rudimentali.
Lasciò nel campo della medaglistica un nutrito e prezioso lavoro, arricchendo il gabinetto medaglistico della R.Z. di una svariata collezione di punzoni.
Morì il 7 dicembre 1903 a soli 55 anni di età, quando ricopriva l'incarico di Capo-Incisore

produzione

è suo l'insolito taglio da 2,5 lire dello Stato Pontificio.
Ecco la nota del catalogo:
Inconsueta moneta da 2 lire e 1/2 che non trova riscontro nelle monetazioni decimali in Italia. Peraltro è l'unico conio prodotto da Filippo Speranza [...]

si forma nella Zecca Pontificia, che dopo il 1870 diventerà la Zecca del neonato Regno d'Italia.

curò l'intera produzione delle monete di U.I.

produsse anche la serie delle monete per l'Eritrea di Umberto I.
stranamente sotto il collo del Sovrano, al D/, dei 50 centesimi non compare 'SPERANZA' come per le monete di taglio maggiore; tuttavia si pensa ancora di attribuirlo a lui, nonostante non ci sia il suo nome.

(come per i 50 centesimi dell'Eritrea, anche i 50 centesimi ordinari non riportano il nome dello Speranza, nemmeno una sua sigla; cosi come il 20 centesimi.)


V.E.III

Nel settembre del 1900 l'incisore della Zecca Cav. Speranza, dovendo allestire o nuovi tipi di monete, si reca a Napoli per assistere alla ripresa fotografica di Suà Maesta il Re Vittorio Emanuele III.
al ritorno dal suo viaggio si mette all'opera e nel febbraio del 1901 ha già allestito i relativi punzoni. Dietro autorizzazione del R. D. del 7 marzo 1901 vengono preparati 10 esemplari 'di presentazione' [della moneta da 5 lire 1901 'aquila araldica] destinati alle più alte cariche. [...] Il lavoro dello Speranza incontrò pieno gradimento, ma la moneta non entrò mai in circolazione a causa dell'UML [...].
Gran parte della battitura viene fusa ad eccezione di 114 esemplari [ah... i 114 (?) originali... ].

[...]

questa moneta tuttavia non piacque al Re, che la considerava troppo austera fredda.

da questa moneta 'campione' vennero poi desunte le monete di taglio maggiore e minore (100, 20 lire in oro; 2, 1 lira in Ag, 25 centesimi in Nichelio)

era allo studio anche una moneta da 50 lire, e si legge su un Decreto del 1905 di una moneta-progetto-prova (per altro mai battuta a quanto pare) da 50 centesimi (non so se battuta in base a disegni dello Speranza)

lo Speranza coniò anche gli uno e due centesimi 'valore' di VEIII, ed anche i 5 centesimi (campione).


bibliografia
Varesi 32 - Collez. D'Incerti
prove - varianti - errori - falsi nelle monete dei Savoia
Numismatica It.

tratto da : http://www.lamoneta.it/topic/37126-gli-incisori-e-i-modellisti-del-regno-d-italia/

   

APPROFONDIMENTI:

Filippo Speranza - Incisore sotto due redi Roberto Saccarello

"Nel regno dell'oro, dell'argento e del nickel"

di Matteo Pierrotti