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LA
MIA TECNICA DI TIRO CON L'ARCO MEDIOEVALE (longbow) Salterio
di Luttrell (1325-1335) Prendendo
spunto dalla prima frase dell’articolo edito dalla compagnia di arcieri
“Compagnia Bianca” “TECNICA DI TIRO CON L'ARCO MEDIOEVALE (longbow)”
<<Non è possibile affermare che esista una tecnica standard relativa
all'arco lungo ricavato da un solo pezzo di legno; non vi sono scritti medievali
ai quali riferirsi. Ciò che troverete qui scritto è frutto di studi su quanto
scritto sull’argomento dal Medioevo ad oggi, di deduzioni e di esperienza.
>> vi voglio illustrare di seguito la tecnica
da me utilizzata. Essa
deriva dalla mia esperienza personale, dai consigli ricevuti sia da arcieri Fitarco,
sia da arcieri FIARC, sia da altri
arcieri che fanno uso di archi di tipo medievale (longbow), sia dalla lettura di
quanto si può trovare a riguardo nel web o su fonti scritte.
Innanzi
tutto, mi posiziono perpendicolare al bersaglio, i piedi allargati quanto
l’apertura delle spalle. Partendo
con l’arco al fianco, lo impugno
(braccio sinistro per un arciere destro) come se stessi portando una valigia e
lo tengo ben stretto. La
freccia è incoccata con la cocca tenuta tra il dito indice sopra ed il medio e l’anulare sotto. Sollevo
il braccio che tiene l’arco e simultaneamente tiro la corda fino al punto di
ancoraggio. Tutte
le fasi del tiro sono eseguite in un’unica progressione con entrambi gli occhi
aperti. Nota:
raccomando, per motivi di sicurezza, di non porre in trazione l’arco né
lateralmente, né al di sopra del bersaglio. Eseguite il caricamento dell’arco
partendo dal basso e rivolti al bersaglio. Il
mio punto di ancoraggio è con il dito indice all’angolo delle labbra. Altri
tipi di punti ancoraggio sono possibili. Questo è quello che io sento e che
riesco a ripetere in modo costante. L’importante infatti è che il punto di
ancoraggio sia sempre lo stesso in modo da avere, se lo sgancio è pulito, un
volo della freccia pressoché sempre uguale. Consiglio: -
adottate
un punto di ancoraggio a voi confortevole e ripetibile -
non
superate mai l’allungo per cui il vostro arco è stato costruito. La
testa non è dritta, ma è leggermente inclinata in modo che si formi una linea
retta testa-freccia-bersaglio (è quello che si chiama “entrare
nell’arco”, “shooting in the bow” in inglese).
Raggiunto
il punto di ancoraggio il rilascio della freccia deve seguire immediatamente. Per
intenderci se con un longbow moderno (arco rinforzato con fibra di vetro) ci si
può permettere l’attimo (od i secondi) d’arresto al punto di ancoraggio,
con un arco tutto legno, quale il longbow medievale, il rilascio deve essere
immediato. Tenuto in trazione statica a pieno allungo, l’arco in legno perde
potenza, è come se si adattasse
alla trazione applicata. Questo quando va bene, quando va male ti esplode fra le
mani. Tecnica di mira. La
tecnica di mira è il cosiddetto Tiro istintivo. Prima
di tendere l’arco mi concentro già sulla più piccola parte del bersaglio. Traziono
con l'arco e la testa leggermente inclinati e con tutti e due gli occhi aperti.
Aggancio con il dito indice all'angolo della bocca e
sgancio concentrandomi intensamente sul bersaglio. Chi
ha già dimestichezza con altri metodi di tiro riterrà impossibile indirizzare
la freccia al centro senza collimare (sovrapporre otticamente) alcun punto
dell'arco o della freccia con il bersaglio. Nel
tiro istintivo l'inclinazione dell' arco e l'aggancio basso allontanano
qualsiasi riferimento dal bersaglio lasciando solo un buon campo visivo. Il
cervello analizza, senza che me ne renda conto, lo spazio tridimensionale tra me
ed il bersaglio e cerca la sensazione che l'asta sia indirizzata correttamente;
in quell'attimo la mano si aprirà da sola. L’arco
diventa un naturale prolungamento del braccio. Il
tiro istintivo, come tutte le facoltà umane, ha bisogno di esercizio per
raffinarsi ma i risultati a cui può portare, col tempo, stupirebbero chiunque. In
altre parole pensate per esempio a tirare un sasso per colpire un oggetto, a
fare canestro con una palla, come si può controllare così bene dove il sasso o
la palla andrà a finire? Segue
il “follow through”: mantengo la posizione di rilascio, e cerco di
"seguire" il volo della freccia come a volerla guidare dentro al
centro del bersaglio.
Angelo Conti, Dicembre 2006
Per
altre tecniche di tiro simili o diverse da quella descritta, vedi: -
UTILISATION DU LONGBOW TRADITIONNEL (in lingua francese) reperibile nel
sito Archers du Genevois www.toxophilus.org -
TECNICA DI TIRO CON L'ARCO MEDIOEVALE (longbow) reperibile nel
sito della Compagnia Bianca www.medioevo.org/compagniabianca/ -
TECNICA DI TIRO VITTORIANA E TECNICA DI TIRO CON L’ARCO DA GUERRA
INGLESE (WARBOW) nel 1400-1500 http://www.englishwarbow.com/shooting-a-longbow.html Lodovico
Urbani, 1474, Madonna con Bambino, Angeli e Santi, particolare predella con
martirio San Sebastiano
Glossario Center shot La
traduzione letterale è "centro del tiro". Il
“center shot” evoca un concetto legato al fatto che una volta gli archi non
erano finestrati, e quindi il piano di scorrimento della corda, al rilascio, era
divergente dall'asse della freccia in maniera notevole. Partendo
da questa considerazione, per "grado di center shot" si
intende di quanto l'asta della freccia si scosta dal piano di scorrimento
virtuale della corda. Paradosso dell’arciere Quando
una freccia viene rilasciata il lato cocca della freccia inizialmente si piega
allontanandosi dall'arco. La stessa parte successivamente si piega verso l'arco
e si riallontana ancora. Il “paradosso dell'arciere” è il termine usato per
definire questo comportamento della freccia che si piega (si curva).
L'obbiettivo (scelta della freccia adatta all’arco) è quello di fare in modo
che il lato cocca della freccia si pieghi lontano dall'arco nel momento in cui
l'impennaggio passa davanti al corpo dell'arco. Lo scopo è di evitare qualsiasi
contatto tra la parte dietro della freccia e l'arco. Carlo
Crivello, 1490, Madonna della rondine, particolare predella con martirio San
Sebastiano Arcieri
inglesi in battaglia, miniatura 1400 (?)
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