



| |
Brevi
note sulla costruzione di un arco di tipo “primitivo” o
“storico”.
Le seguenti note non
vogliono essere un trattato sulla costruzione di un arco di tipo
“primitivo” o “storico” (*), ma solo alcuni appunti/suggerimenti
per chi volesse cimentarsi nella sua realizzazione.
Per istruzioni dettagliate
sulla lavorazione, equilibratura, finitura o per maggiori informazioni,
si rimanda a questi libri (scaricabili dalla “rete”) di cui posso
confermare la bontà delle informazioni raccolte, avendole provate
praticamente:
-
Arcs
Primitifs
in lingua francese
-
The
Essential of Archey
in lingua inglese
Si rimanda al capitolo
“link” alla fine di queste note per l’indicazione di reperibilità.
Per chi riesce a trovarlo
(per quanto so io risulta esaurito anche presso la casa editrice) esiste
anche un libro in italiano:
-
Archi in
legno – Tecniche di costruzione,
Roberto Rillo, Palutan Editrice.
(*) Per arco “primitivo”
o “storico” intendo un arco che un nostro antenato (dall’età della pietra fino
al periodo medievale) si sarebbe potuto costruire per cacciare o per
difesa, con attrezzi di pietra od al massimo di metallo, partendo da un
materiale legnoso facilmente reperibile in loco.
Bisogna
ricordare che nell’antichità non esistevano né motoseghe, né
autocarri, né altri mezzi meccanici, e che quindi l’abbattimento ed
il trasporto di un albero di grandi dimensioni era di per se stesso un
problema.
|
1) Materia prima (foto 1)
Il legno che io consiglio
per un primo arco è il nocciolo.
Questo materiale infatti ha
dalla sua parte due vantaggi: è di facile reperibilità e lavorabilità
(**), e permette di poter ottenere anche potenze discrete (50/60 lb)
partendo da tronchi di adeguato diametro.
Altri materiali reperibili
abbastanza facilmente in Italia sono il legno di robinia, di sambuco, di
frassino, di olmo e di giunco.
A detta degli esperti i
legni migliori, ma di difficile reperibilità (e per quanto ho letto
anche di difficile lavorabilità) sono il tasso e l’osage (legno del
nord america).
(**)
Per lavorabilità intendo che:
 |
È
un legno facilmente scolpibile
|
 |
Non
è di diametro eccessivo (è normalmente < di 90-100 mm) e quindi
non è necessario spaccarlo in più parti per ricavare un tronchetto
da lavorare
|
 |
Per
il motivo precedente , il dorso dell’arco (back – è la faccia
posteriore, il lato dell’arco più lontano dalla corda) è una
delle parti esterne del tronco (assolutamente da non intaccare
durante la lavorazione), il ventre (belly – è il lato dell’arco
più vicina alla corda) è l’altro lato che viene modellato quanto
necessario per ottenere l’impugnatura ed il profilo dei flettenti.
|
Nella foto “1” i due
legni in orizzontale sono robinia (quello superiore è scortecciato), il
primo in verticale sulla sinistra è un legno di nocciolo di 35/40 mm di
diametro, gli altri sono un tronco di sambuco (tagliato in quattro e di
cui spero di trarre 2 archi giuntati al centro, non essendo il tronco di
lunghezza sufficiente per un arco in un unico pezzo).
I
tronchi di partenza devono avere una lunghezza adeguata, almeno 70” per
poter ricavare un arco primitivo.
Il
mio consiglio è che quando si taglia l’albero è meglio tagliarne dei
pezzi di almeno 2 m.
Una volta avuto il tronco in
mano, segue la fase di stagionatura. A titolo indicativo è di tre / sei
mesi per il nocciolo.
I tempi si possono
accelerare scortecciando il tronco e sono in funzione del suo diametro.
Per
un nocciolo come quello della foto basta anche un mese.
Consiglio
per evitare fenditure del legno durante la stagionatura di sigillare le
due estremità con cera, colla bianca od altro, e d’infilare le stesse
in due sacchetti di plastica, stretti con elastici o nastro adesivo.
|
Foto
1
|
2) Attrezzi (foto 2, 3 e 4)
L’attrezzo
fondamentale per chi vuole cimentarsi nella costruzione di un arco
primitivo è il “coltello a 2 mani” o “coltello da bottaio” di cui
se ne vedono due esemplari nella foto 2.
La
morsa, che si vede nella foto 3, serve per bloccare il tronco durante la
lavorazione.
Si
possono utilizzare anche altri metodi: dipende da che cosa si ha
disponibile.
Sempre
nella foto 3, le lime piccole ed
il seghetto per metalli servono per fare gli incavi (notches) per la corda
sulle estremità dei flettenti dell’arco, le lime grosse per modellare
l’arco durante l’equilibratura finale.
Nella
foto 4 si vede una pialla elettrica: risparmia un sacco di lavoro nella
sgrossatura iniziale del tronco.
Nota:
attenzione a non farsi prendere la mano da questo attrezzo o si corre il
rischio di produrre uno stecchino per elefanti ed un sacco di segatura
invece di un arco.
|
Foto
2
Foto 3

Foto 4

|
Un
altro attrezzo, utile nell’equilibratura finale dell’arco, è il
“tiller stick” (albero di equilibratura. (foto 5)
Non
è altro che un pezzo di legno con vari intagli per il posizionamento
della corda a vari allunghi (fino all’allungo massimo desiderato) e
sagomato nella parte superiore al fine di alloggiare e sostenere
l’arco.
Tutti
gli attrezzi mostrati nelle foto possono essere sostituiti da altri
simili, escluso il coltello a 2 mani. |
Foto
5
|
3) Al lavoro
Disegni
e misure indicative per la costruzione dell’arco possono essere ricavate
dai testi indicati all’inizio di queste note.
Le
due geometrie fondamentali sono archi a sezione trasversale a “D”
(quella tipica del longbow inglese per intenderci) e quella a ventre
piatto (flatbow).
Dalla
mia esperienza la scelta della sezione trasversale dell'arco (a
"D" o a ventre piatto detta "flatbow" e che può
essere ovoidale,rettangolare, trapezoidale, ecc.) è dettata dal tipo di
legno che si ha sottomano.
A meno di rimanere entro potenze modeste (al
di sotto di 35-40 lb), gli unici legni che sopportano una sezione a
"D" sono il tasso e l'osage.
Per i nostri legni comuni (nocciolo, robinia,
frassino, olmo, ecc.) la sezione obbligata per non avere problemi è
quella di tipo "flatbow".
Usando
con questi legni una sezione a " D" si corre il rischio di avere
formazioni di crisalidi (microfratture dovute
a cedimento a compressione del legno sul ventre dell'arco) con conseguente
drastica diminuzione della vita dell'arco. (Foto 7)
Per
la sezione longitudinale il disegno classico di un arco primitivo è il
profilo dritto o a semplice curvatura.
Doppie
curvature si adattano meglio su archi compositi, non trattati in queste
note.
La
misura finale dell’arco che io consiglio è 68”/70” per un allungo
di 28”. Comunque è sempre meglio partire da una lunghezza più lunga
del necessario. A tagliarlo si fa sempre a tempo ed un arco più lungo dà
meno problemi di equilibratura.
La
lavorazione consiste nei seguenti passi:
-
Il tronco viene sgrossato col coltello a due mani e rifinito oltre
che col coltello, con lima e carta vetrata fino ad assumere la forma
desiderata.
Questa parte della lavorazione può durare parecchio tempo e richiede
molta concentrazione e abilità.
In questa fase si deve cercare di assecondare le nervature e i nodi che il
materiale presenta, di prevederne la risposta agli stimoli e di adattare
il disegno teorico al caso particolare.
Per mia esperienza ogni legno che mi sono trovato davanti era diverso dal
precedente e presentava delle problematiche di lavorazione diverse e non
standardizzabili.
Per questi motivi succede che, come per ogni lavoro artigianale, non
esistono due archi uguali.
-
Realizzazione di due incavi (notches) per la corda e prima
incordatura con una corda di servizio. Per corda di servizio si può
utilizzare, ad esempio, una corda di nylon intrecciata del tipo per i
panni.
In questa fase bisogna procedere con cautela in quanto “bisogna
convincere” il nostro pezzo di legno, che assomiglia ad un arco, di
essere un arco
-
Equilibratura dell’arco
sull’albero di equilibratura
L’equilibratura
è il processo in cui si cerca di ottenere sia una curvatura armoniosa
dell’arco, sia una curva dei due bracci pressappoco uguale. Consiste
nell’asportare poco per volta del materiale dai due bracci dell’arco
ove necessario.
E’
importante in questa fase procedere per piccoli passi, armando l’arco
diverse volte dopo ogni asportazione di materiale e controllando il
risultato ottenuto sull’albero di equilibratura.
Si
ricorda che è facile togliere del materiale, ma è impossibile
rimetterlo.
-
Montaggio della corda definiva (in lino o dacron) e primi tiri con
l’arco
-
Finitura dell’arco con carta vetro fine e paglietta di ferro
(quella per pulire le pentole).
-
Impregnazione del legno dell’arco con varie mani di olio di lino.
Quest’ultima operazione va ripetuta più volte durante la vita
dell’arco. Serve sia ad irrigidire un poco il legno dell’arco, sia a
mantenere un’umidità costante all’interno dello stesso.
|
Foto 6
Foto 7

|
4)
Realizzazioni
Questi
sono alcuni esempi di che cosa si può ottenere partendo da un semplice
legno di nocciolo:
Gli
archi delle foto 8, 9 e 10 sono di forma “flatbow” simmetrico.
L’arco
a sinistra è lungo 70” per una potenza di 55 Lb a 28” di allungo.
Ha
una deformazione permanente (string follow o set) di 0,6” dopo circa 400
tiri.
La
corda è in lino a 12 fili. L’impugnatura è lasciata nuda.
L’arco
a destra è lungo 70” per una potenza di 60 Lb a 28” di allungo.
Ha
una deformazione permanente (string follow o set) di 0,5” dopo circa 700
tiri.
La
corda è in lino a 12 fili. L’impugnatura è rivestita in pelle con
poggia freccia (arrow rest) realizzato in vari strati di pelle incollati
uno sopra l’altro.
I due
archi sono stati ricavati da tronchi di circa 60-70 mm di diametro.
NOTE:
-
la fasciatura sull’arco a destra è stata eseguita in tela di
lino incollata con colla bianca, per la presenza di una fessura sul dorso
dell’arco.
-
deformazione permanente (string follow o set) è la distanza
misurata ad arco non incordato fra la parte interna dell’impugnatura e
la linea ideale che congiunge le due estremità (tips) dell’arco.
Il valore tende ad aumentare con il numero di frecce tirate o con
l’abuso dell’arco. Abuso può essere, ad esempio, tirare con allunghi
superiori a quello normalmente usato, o mollare la corda a vuoto.
Per archi in nocciolo un valore fino a 3” è pienamente accettabile.
Valori superiori limitano la potenza immagazzinabile nell’arco, e
,quindi, l’energia che viene trasferita alla freccia.
Per
gli amanti dei dettagli si forniscono le misure principali:
Arco
da 55lb
Arco
da 60lb

|
Foto 8

Foto 9

Foto 10

|
L’arco
delle foto 11, 12 e 13 è un arco di nocciolo di forma mista longbow/flatbow
ricavato da un tronco di 35-40 mm di diametro. (è simile al tronco che
si vede nella foto 1).
Ha
una deformazione permanente (string follow o set) di 1,5” (arco
nuovo).
E’
lungo 70” ed ha una potenza di circa 32 Lb a 28” di allungo. La
corda è in lino ad 8 fili. L’impugnatura è rivestita in corda di
canapa |
Foto 11
Foto 12 e 13

|
5) Links
-
Arcs
Primitifs
E’
reperibile a questo indirizzo
http://gery.bonjean.com/
Ne
esiste anche una versione cartacea, acquistabile sempre al medesimo
sito.
-
The
Essential of Archey
E’
reperibile a questo indirizzo
http://www.stavacademy.co.uk/mimir/
6) Unità di misura:
1 Lb=
0,45 kg
1 kg=
2,2 Lb
1
Inch (“)= 25,4 mm
1 mm=
0,039”
|
|
Per
concludere voglio citare una frase che un mio amico ha pronunciato dopo
aver avuto occasione di provare un arco in legno del tipo descritto
nelle precedenti note:
"Sono
rimasto profondamente colpito dalla sensazione che ho provato tirando
con uno dei tuoi archi. Se non ho ancora acquistato un longbow
(nonostante una mia sfrenata passione per questo tipo di arco) è perché,
quelli che si vedono nei negozi, fatti magari con macchinari automatici,
in serie, mi sembrano freddi, senza anima."
A.
CONTI
|
NOTE LEGALI
Il presente articolo
è destinato all'utilizzo personale e non commerciale da parte dell'utente.
NON SI ASSUME ALCUNA
RESPONSABILITA' CIRCA EVENTUALI DANNI DIRETTI O INDIRETTI CAUSATI
DALL’UTILIZZO DELLE INFORMAZIONI PRESENTATE.
I link sono una
raccolta di collegamenti a pagine di altri autori che come tali ne detengono
i diritti. L’autore dell’articolo non controlla tali siti Web e non è
responsabile per i loro contenuti; l'inserimento di collegamenti a tali siti
non implica riconoscimento alcuno.
|
|