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Con accordo del 9 luglio 1935, il Governo Austriaco cedette a quello Italiano il diritto esclusivo, per 25 anni, di coniare e mettere in circolazione i talleri di Maria Teresa del 1780, consegnandone i punzoni riproduttori. Per cui la Zecca ne iniziò una intensa battitura, che permise di fronteggiare le necessità della nostra campagna d’Africa Orientale. Dopo la conquista dell’Etiopia, venne affrontato il problema della circolazione rnonetaria in quelle vaste regioni, ed accanto alla lira italiana, imposta come valuta legale, circolò anche il tallero. I pezzi coniati dalla nostra Zecca sono in tutto simili a quelli dell’epoca od emessi posteriormente, hanno pero il diametro di mm. 40, più piccolo rispetto agli originali che arrivano a mm. 42,5. Questa moneta, fin dalla sua apparizione, fu ben accetta negli scambi commerciali col Levante e venne in seguito ripetutamente battuta anche in altre zecche, con eguali conii ed al medesimo scopo. Ricordiamo le emissioni di Firenze del 1814 e del 1828, rispettivamente sotto Ferdinando III e Leopoldo II di Lorena, quelle di Venezia, dal 1815 al 1835, durante il regno di Francesco I di Asburgo Lorena e nel 1848 - 1849, durante il Governo provvisorio.