Funzionamento
di un climatizzatore
IL
REFRIGERANTE, ALLO STATO GASSOSO, VIENE ASPIRATO DAL COMPRESSORE
(1) ALLA PRESSIONE DI 2 BAR E PORTATO, A FINE COMPRESSIONE, ALLA
PRESSIONE Dl 18 bar . QUESTA COMPRESSIONE LO SURRISCALDA E,
RAGGIUNGENDO LA TEMPERATURA DI 80 - 100’C PASSA SEMPRE ALLO
STATO GASSOSO NEL CONDENSATORE (2).
L’ARIA,
PRODOTTA DALL’AVANZAMENTO DELL’AUTO O L'ELETTROVENTILATORE
(3), CHE INVESTE IL CONDENSATORE RAFFREDDA IL GAS, CHE, PORTATO
AL PUNTO DI CONDENSAZIONE, PASSA ALLO STATO LIQUIDO AD ALTA
PRESSIONE
IL
REFRIGERANTE, ALLO STATO LIQUIDO, ARRIVA IN UN FILTRO
DISADRATORE (4), CHE HA LA FUNZIONE DI TRATTENERE LE
IMPURITA’, ASSORBIRE L’UMIDITA CONTENUTA NEL FLUIDO E
FUNZIONARE COME SERBATOIO DI RISERVA DEL REFRIGERANTE STESSO
IL
FLUIDO ARRIVA QUINDI ALLA VALVOLA
TERMOSTATICA
DI ESPANSIONE (5), LA QUALE HA IL COMPITO DI REGOLARE LA PORTATA
DEL FLUIDO REFRIGERANTE DA IMMETTERE NELL’EVAPORATORE
(6) AD UNA PRESSIONE Dl 2 bar CIRCA, PROVOCANDO IL PASSAGGIO
DALLO STATO LIQUIDO A QUELLO GASSOSO. CONTEMPORANEAMENTE
L’ARIA, ALL’ESTERNO DELL’AUTO, SPINTA DA UN
ELETTROVENTILATORE, ATTRAVERSA L'EVAPORATORE. ESSO, TROVANDOSI
AD UNA TEMPERATURA PIU ALTA DEL REFRIGERANTE CHE CIRCOLA AL SUO
INTERNO, NE PROVOCA L’EBOLLIZIONE E LA COMPLETA EVAPORAZIONE
CEDENDO CALORE
L’ARIA,
RAFFREDDANDOSI, DEPOSITA SULLE ALETTE DELL’EVAPORATORE UNA
PARTE DELL’UMIDITA IN ESSA CONTENUTA SOTTO FORMA DI
GOCCIOLINE, CHE VENGONO RACCOLTE IN UNA VASCHETTA E
SCARICATE ALL’ESTERNO DELL’AUTO
L’ARIA,
RAFFREDDATA E DEUMIDIFICATA, VIENE MANDATA ALL’INTERNO
DELL’ABITACOLO. ALL’USCITA DELL’EVAPORATORE, IL
REFRIGERANTE VIENE NUOVAMENTE ASPIRATO DAL COMPRESSORE PER
INIZIARE UN NUOVO CICLO.
Componenti
di un impianto di climatizzazione
CONDENSATORE
E’
uno scambiatore di calore simile al radiatore di
raffreddamento.Esso deve essere il più possibile esposto
all’aria, e quasi sempre coadiuvato
da elettroventilatori che forzano il ricambio di aria quando
l’auto e ferma, o in presenza di temperatura e pressione
eccessive. I
condensatori sono costruiti con diverse tecnologie dette STC. TF
ed Harrison.
II condensatore
che lavora con refrigerante R134a deve avere un ingombro
maggiore di quello che lavora con R12, oppure deve essere del
tipo Harrison.
FILTRO
Dopo
il condensatore troviamo il filtro, che e costituito da un
contenitore esterno di acciaio all’interno del quale sono
sistemati il pacco essiccante e due o più dischi che
trattengono le impurità. E’ dotato generalmente di vetro di
ispezione del refrigerante:
a)
R134a e R12
Se
entrambi i refrigeranti appaiono trasparenti, è da ritenersi
regolare la carica dell’impianto. Convalidare ciò con un’
analisi delle pressioni
Se
I’impianto e ”vuoto”, il vetro appare perfettamente
trasparente
Se
refrigerante con filetti di olio visibili sul vetro: troppo olio
sta circolando nell’impianto
Se
refrigerante non uniforme, striato:
nell’impianto sta circolando sostanza essiccante, causa
rottura del pacco essiccante del filtro.
b) R12
- refrigerante con presenza di bolle: presenza di aria o
refrigerante (attenzione però che occasionali bolle si possono
verificare all’avviamento delI’ impianto)
COMPATIBILITA
FILTRO/TIPO DI REFRIGERANTE
II
pacco essiccante e personalizzato al tipo di refrigerante usato,
e non e intercambiabile tra questi, anche perchè di ingombro
diverso. L’ ingombro del filtro per R134a e maggiore di quello
per R12
EVAPORATORE
Chiude
la catena del circuito refrigerante, nello sviluppo che abbiamo
dato. II condotto di evaporazione del refrigerante deve poter
favorire il più possibile lo scambio di calore
aria/refrigerante, per cui e dotato di alette, come il
condensatore, ed e dimensionato in relazione proprio a questa
sua caratteristica funzionale. Questa parte viene anche detta
”pacco alettato”. E’ realizzato, in genere, in resina
termoplastica ed e dota to di canalizzazione e relative condotte
per l’uscita della condensa verso l’esterno.
Tre
sono le sue realizzazioni costruttive:
(le
due seguenti sono per l’impianto di solo condizionamento) :
-
monoblocco
integrale: comprende pacco alettato + elettroventilatore
autonomo + involucro, condotti, diffusori e comandi
-
– semi integrato: pacco alettato + elettroventilatore +
involucro + comandi, condotti e diffusori originali dell’auto,
ma percorso dell’aria separato da quello del riscaldatore
(quest’ultimo
e per gli impianti climatizzatori)
–
integrato: pacco alettato con o senza proprio
involucro, inserito nel sistema originale della circolazione
aria, batte- ria riscaldatore compresa, comandi propri.
L’impianto
di condizionamento e completato da: pressostati (a protezione
dei circuiti del refrigerante) aventi le seguenti
caratteristiche:
–
pressostato di pressione minima: a riposo e aperto, per chiudere
il circuito di alimentazione della frizione occorre una
pressione minima di circa 2 bar
-
pressostato di pressione massima: a riposo e normalmente chiuso,
apre il circuito di alimentazione oltre un valore di pressione
di circa 27 bar.
Pertanto
la frizione funziona solo se la pressione rilevata e compresa
tra 2 e 27 bar .
TERMOSTATO
DI SICUREZZA
Evita,
quando l’aria e troppo umida, che I’acqua depositata sulle
alette dell’evaporatore ghiacci, il che frenerebbe il flusso
d’aria sull’evaporatore. E’ montato in serie sul circuito
di alimentazione della frizione elettromagnetica. Funziona in
base alla temperatura dell’evaporatore. Come nella valvola di
espansione, un certo volume di gas e rinchiuso in un polmoncino
comunicante con un tubo capillare che si serve della sonda e che
e inserito tra le alette dell’evaporatore, per controllare le
variazioni termiche di quest’ultimo e confrontarle con i
valori richiesti. II polmoncino, che registra le variazioni di
temperatura dell’evaporatore, agisce direttamente su una
bilancia, provocando I’apertura e la chiusura dei contatti del
circuito di alimentazione della frizione del compressore, in
funzione della forza antagonista della molla di regolazione. Più
questa molla sarà compressa, più bisognerà “fare del
freddo” a lungo perchè la trazione del polmone sia superiore
a quella della molla. In altre parole, più la molla sarà
compressa, più il compressore resterà innestato a lungo e più
aria fresca sarà immessa nell’abitacolo dell’auto. |